Presepe vivente di Pianvignale

Presepe vivente di Pianvignale

Gli antichi mestieri

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Il cestaio che, utilizzando strumenti molto antichi e un forno per scaldare il legno, spiana rami di castagno selvatico, li piega e li intreccia con maestria creando ceste e cestini, e l’intrecciatore di vimini che produce cestini e oggetti d’arte partendo da semplici rami.

Si ricrea una fonderia, nella quale un abile artigiano fonde scarti di metallo nel forno a carbone e li cola in stampi di terra mostrando i visitatori tutto il procedimento.

I cordai, utilizzando curiosi marchingegni intrecciano la canapa fino ad ottenere robuste corde di considerevole lunghezza.

Il fabbricante di rastrelli fa vedere come d'inverno, in un passato neanche troppo remoto, i contadini si fabbricassero gli attrezzi di uso comune, utilizzando le cose che avevano a disposizione ossia il legno e qualche attrezzo da taglio.

Mestieri tipicamente femminili sono la ricamatrice, la merlettaia, la tessitrice, che realizza con un antico telaio ricostruito, tessuti di rara bellezza, la creatrice di candele artistiche.

Un'abile ceramista, artigiana di fama, fa vedere come si creano piatti e oggetti partendo dalla creta.

I battitori di rame, partendo da una lastra grezza del prezioso metallo, modellano a colpi di martello e di bulino candelieri, piatti e vasi.

Il falegname utilizzando attrezzi antichi e la sua abilità mostra come si costruivano tavoli e sedie un tempo.

Il materassaio carda la lana e ricuce i materassi come si faceva tanto tempo fa.

Grande attrattiva per grandi e piccini è la bottega del maniscalco dove l'abile artigiano produce il ferro da cavallo sulla forgia e fa vedere, senza peraltro applicare il ferro sullo zoccolo per non offendere l'animale, come venivano curati e ferrati gli zoccoli dei cavalli.

L’impagliatore di sedie ed il "moleta", che si occupava di affilare coltelli e attrezzi agricoli: erano mestieri ambulanti, a volte esercitati in cambio di ospitalità e di cibo.

Colpi secchi dell'accetta segnalano già da lontano i boscaioli, che segano tronchi e preparano la legna per l'inverno.

Il negozio delle sementi espone una notevole varietà di specie che i nostri contadini utilizzavano nei campi.

Il formaggiaio ci fa vedere come si cagliava il latte e come si preparavano le forme di formaggio e i pani di burro.

Gli spannocchiatori e il ciclo della meliga: dalla pannocchia alla sgranatura fatta con una macchina a mano vecchia di cent'anni. Dalla pannocchia di mais alla polenta il passo è breve ed ecco il “caudrot” ossia il pentolone dove cuoce la polenta, che per anni è stata uno degli alimenti base della dieta contadina. Oggi la polenta è cibo di qualità ed è un assaggio molto gradito dai visitatori del presepe vivente.

L'incisore, che con un ferro rovente scrive e disegna sul legno, e il fabbro che nella sua bottega, con l'incudine e il martello, prepara i chiodi di una volta.

In una capanna, utilizzando canapa e cera liquida, si preparano le torce che illuminano il presepe mentre nella vecchia canonica si fila la lana col fuso e la conocchia e con una macchina a pedale chiamata “ruet” e si lavora a maglia.

Il norcino prepara salami e salsicce accanto a una coppia di abili pastai.

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La lavandaia ha preparato la liscivia nell’apposito mastello dove ha messo strati di lenzuola e di cenere alternati e, facendo colare da sopra acqua calda, ha fatto il bucato che poi batte e risciacqua sul bordo della fontana.

L'artigiano dei mosaici e la bambolaia, che crea le bambole di un tempo utilizzando stracci e foglie di meliga.

Lo scrivano, che in tempo di analfabetismo diffuso aiutava a redigere atti, scrivere lettere.

Autentici artisti gli scultori del legno, una vera e propria bottega di una volta con maestri e allievi che ricavano vere opere d'arte davanti gli sguardi stupiti dei visitatori.

Il panettiere con il forno a legna appositamente ricostruito per il presepe: farina acqua e lievito madre, il fuoco della legna ed ecco il profumo del pane appena sfornato si spande per tutta la borgata.

Non mancano, infine, i tradizionali personaggi del presepe: Erode assiso sul trono nella splendida reggia e circondato di odalische, le guardie romane, i pastori, i Magi la vigilia dell'Epifania e altri personaggi ancora come la maga, il mendicante, i giocolieri e i musici ambulanti.

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